Rurability

Una notte d’estate

Monte Granatico

Era una notte d’estate di inizio Ottocento. Si stava dirigendo verso il frumentario, convintosi a chiedere un prestito in grano.

Ora, probabilmente, i più attenti si staranno ponendo una domanda. Almeno quelli della zona. Il monte granatico la notte è chiuso, perché mai si stava dirigendo proprio là? Ma andiamo con ordine. Antonio era un uomo di circa 70 anni. Le luci dei lampioni illuminavano fievolmente il suo volto rugoso rigato di lacrime. Erano passati quindici anni da quando sua moglie Anna era morta. Da allora nulla era più stato come prima. Nulla aveva più un senso. Si dimenticava di mangiare alle volte. Di lavarsi non se ne parlava neppure. Per chi avrebbe dovuto farlo in fondo? Era già tanto che continuasse a vivere. 

Ma torniamo a noi. Una volta arrivato davanti alla porta del frumentario cominciò a bussare. Ma ovviamente, nessuno gli aprì. Cominciò ad urlare. Iniziarono a sanguinargli le nocche. D’un tratto, una mano gli sfiorò il volto. Era lei. “Amore… sono venuto a chiedere il prestito, ma nessuno mi apre”. Con tutta probabilità credeva di avere davanti sua moglie. Le esatte parole pronunciate dall’uomo sono state riportate da Luca, un uomo che, passando di lì e vedendolo in quello stato, decise di aiutare “il pazzo del paese”. Non conosceva il suo nome. Lo vedeva quasi ogni giorno, ma non aveva mai parlato con lui. Non pensava che potesse avere bisogno di aiuto. Lo abbracciò istintivamente, mentre l’uomo si abbandonava ad una valle di lacrime, continuando a blaterare a vanvera. Continuava a ripetere un nome. Anna. Alla fine, in qualche modo, riuscì ad accompagnarlo verso casa sua. Perché sì, nessuno si sognava di parlare con Antonio, ma tutti sapevano dove abitava. I ragazzi, per fargli degli scherzi; tutti gli altri, per starci alla larga. Giravano strane voci su quella casa. Più di una persona avrebbe giurato di sentire delle urla disumane provenire dalla dimora del pazzo. 

Ora, scordatevi che l’uomo sia entrato in casa con lui, non ne avrebbe mai avuto il coraggio. Si limitò a socchiudere la porta e a spingere Antonio oltre la soglia. Tutti, in paese, sapevano che il pazzo non era sempre stato tale, ma lo era diventato, dopo la dipartita dell’amata. Solo che a nessuno pareva importare.

Ma torniamo a noi. Vi chiederete come io possa sapere tutte queste cose. Intanto mi presento, mi chiamo Daniele. E l’uomo che ha aiutato Antonio è mio padre. Sono passati dieci anni. Oggi Antonio è stato ritrovato morto in casa sua. Doveva essere morto già da qualche giorno. Non ho ben capito chi abbia trovato il suo corpo, né che cosa di esso sia stato fatto. Mio padre non aveva mai fatto cenno a quanto accaduto quella notte.  Ha deciso di raccontarmelo, non so bene perché. Probabilmente, non voleva che Antonio venisse dimenticato. Che colui che era considerato pazzo da tutto il paese, almeno dopo la morte, tornasse ad essere solo un uomo impazzito dal dolore per la perdita di sua moglie.

Questo racconto è accessibile nel formato “Comunicazione Aumentativa e Alternativa” e Braille
eng translation

Read it in English

A summer night

It was a summer night in the early Nineteenth Century. He was going towards the frumentario, he convinced himself to ask for a wheat loan. Now, probably, the most careful people will be asking themself a question. At least those who live in our area. The Monte Granatico is closed at night, why was he going right there?

Let’ go in order.

Antonio was about 70 years. The streetlamps lighted his wrinkly and tears face, 15 years passes since his wife Anne passed away.

Nothing has been the same since then. Nothing made sense. He sometimes forgot to eat, to wash himself, why would he do that? He did not want to live any longer.

Let’s get back to us. Once he arrived at the door of the frumentario, he knocked. Obviously, no one opened it. He began to scream. His knuckles began to bleed. Suddenly, a hand touched his face. It was her. “Honey… I came to ask for the loan, but no one opens me”. He probably thought he was in front of his wife.

The exact words spoken by the man were reported by Luca, a man who was walking on the street, he saw him in that state. He decided to help the “madman of the country”. He did not know his name. He saw him almost every day, but he never spoke to him. He did not think he needed help. He embraced him instinctively, while the man indulged in a valley of tears, babbling, continuing to repeat a name. Anna.

Eventually, somehow, he took him home. No one never wanted to talk to Antonio, but everyone knew where he lived: the young people like making him some jokes, and everyone else, to stay away from him. There were strange voices about that house. More than one person would have sworn to hear inhuman screams coming from the madman’s home.

The man did not come into the house with Antonio, he was not a courage man. He just opened the door and pushed Antonio over the threshold.

Everyone in the country knew that the madman was a normal man, but he became mad after the loss of his beloved. No one care about it.

But let’s get back. You will ask yourselves how I can know all these things. In the meantime, I present myself, my name is Daniel. And the man who helped Antonio is my father. Ten years have passed. Today Antonio was found dead in his house. He must have been dead for a few days. I did not understand who found his body, or what was done with it. My father never mentioned what happened that night.

He decided to tell me, I do not know why. Probably, he did not want Antonio to be forgotten. That the one who was considered insane from all over the country, at least after his death, went back to being just a man gone mad after the loss of his wife.

Tradotto da/Translated by Martina Sardu

Racconto di Stefano Conti (Concorso "Un racconto per RurAbility")
Racconto di Stefano Conti (Concorso "Un racconto per RurAbility")