8 novembre 2016: Luciana Mocci, Anna Rita Pala ed io costituiamo l’associazione Bentu Estu. Avevamo in comune la passione per la montagna, il trekking, il contatto con la natura. per tanti anni abbiamo camminato per le nostre montagne, scoprendo angoli incontaminati e stupendi che ci ripagano da ogni fatica.
19 e 20 novembre: prime escursioni in occasione della Sagra delle Olive.
Tra le oltre 60 escursioni in tutta la Sardegna, nel nostro territorio abbiamo visitato le cime più alte: Perda de sa Mesa, Sa Cabixetta, Cammedda, sempre oltre i 1200 mt.; per poi passare per le cascate di Muru Mannu, la più alta della Sardegna con i suoi 70 mt.; Linas con i suoi 50 mt; Gutturu de Fenugu, con i suoi 30 mt.
Ogni escursione ha il suo fascino, è unica e bellissima, soprattutto quando il tempo ti sorride e tutto fila per il verso giusto. Ma è proprio quando nascono le avversità e le condizioni meteo non rispettano le previsioni che ti restano più impresse nella memoria. Ed è proprio una di queste che vi voglio raccontare.
1° maggio 2017: Una settimana prima abbiamo provato il percorso in una giornata bellissima che ci permetteva di spaziare con lo sguardo dal Golfo di Cagliari al mare di Alghero. Ma oggi c’è la nebbia. proseguiamo perché generalmente verso l’ora di pranzo tende a ritirarsi e contiamo di mangiare proprio in cima.Cominciamo a salire verso “Schina Serra de Sessiri” . Da qui, seguendo uno dei muretti a secco ci dirigiamo verso la punta. Ma la nebbia non si dirada e la visibilità è difficile, siamo trenta persone e bisogna stare insieme per non perdersi. Una signora scoppia a piangere e vuole tornare indietro. Mi fermo con lei mentre faccio proseguire Luciana verso la cima. Le offro qualcosa da bere e da mangiare, parliamo e la paura passa. È quasi ora di pranzo, siamo in cima ma la nebbia è ancora lì. Decidiamo di scendere verso la piana di Togoro dove potremo accendere un fuoco e consumare il pasto. La nebbia si abbassa un attimo e ci permette di vedere le sagome dei monti. Riprendiamo la discesa. Una giovane signora è visibilmente in difficoltà e resta indietro. Chiedo ad un amico di prenderle lo zaino e di accelerare verso Togoro per accendere il fuoco. In un attimo restiamo soli, circondati dalla nebbia, lei si trascina lentamente, ma io la sprono prendendola a braccetto e quasi trascinandola. Ci fermiamo un attimo a riprendere fiato, lei mi guarda e mi chiede: «Dove siamo?». Sembra terrorizzata. Cerco di sdrammatizzare e le sorrido. Anche lei abbozza un sorriso e, per fortuna, la nebbia cala e vediamo il fuoco in lontananza che la tranquillizza. Arrostiamo e prepariamo la tipica bruschetta con l’olio di Gonnos, ci scaldiamo e mangiamo. Non mancano il dolce ed il liquorino locale. Dopo pranzo riprendiamo il cammino, la nebbia è quasi svanita e l’ultima parte del percorso diventa piacevole. I partecipanti sono contenti di questa giornata fuori programma, consapevoli che bisogna avere rispetto della montagna e prendere le precauzioni del caso, anche quando si conosce bene il territorio.
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A day in Linas Mountain
November 8th, 2016: Luciana Mocci, Anna Rita Pala and I form an association called “Bentu Estu” (lit. western wind). We shared the passion for the mountains, trekking, we love staying in contact with nature and for many years we walked through our mountains, discovering beautifuk and untouched corners that were worth our hard work.
November 19th and 20th: first excursions during the Olive Festival.
With more than 60 excursions in Sardinia, in our territory we visited the tallest summits: Perda de sa Mesa, Sa Cabixetta, Cammedda, more than 1200 meters tall; we visited some waterfalls, like the Muru Mannu one, which with its 70 meters is the tallest in Sardinia; there is also Linas, 50 meters tall and Gutturu de Fenugu, 30 meters tall.
Every excursion is different from the others, it is unique and beautiful, especially when the weather is convenient and everything goes down perfectly. But it was when the weather was not convenient that we made the best memories. And it’s one of these I want to tell you about.
May 1st 2017. One week before that we walked through the path: it was a wonderful day that let us wander with our eyes from the gulf of Cagliari to the sea of Alghero. But this day is foggy, we decide to keep going because it often gets better during lunch time and we counted on having our lunches on the top.
We start climbing towards “Schina Serra de Sessiri”. From here, following one of the dry stone walls, we head towards the summit. But unfortunately the fog doesn’t thin out, there is almost zero vision, we are 30 people and we decide that staying together is the best option to avoid getting lost. A woman starts crying and wants to go back. I stop with her and tell Luciana to keep going towards the summit. I give her something to drink and to eat, we talk and she calms down. It’s almost lunch time, we are on top but the fog is still there.
We decide to go down towards the Togoro plane where we could light a fire and have our lunch. The fog slowly fades away and lets us see the shape of the mountains. We keep going down. A young woman is clearly struggling and stays behind. I ask one of my friends to carry her backpack and to speed up towards Togoro to light the fire. The woman and I are the only ones left here, surrounded by the fog, she keeps struggling and I help her taking her by the arm and almost dragging her. We stop for a moment to catch our breaths, she looks at me and she asks me: “Where are we?” She looks terrified. I try to lighten the mood and I tell her: “Look, I’ve always dreamed of walking through the mist holding hands with a beautiful woman.” and I smile at her. She smiles too and luckily, the fog fades out and we are able to see the fire in the distance which calms her down. We roast and we prepare the traditional bruschetta with olive oil, typical of our town, we warm up and we eat. The dessert and the local liquor are not missing. After lunch we continue our journey, the fog has disappeared and the last part of the path becomes more and more enjoyable. The participants are happy to have been part of this unusual experience, they are aware of the fact that the mountain must be respected and it’s always convenient to take precautions, even when we are familiar with the territory.
Tradotto da/Translated by Giorgia Pala