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Mucche al pascolo

A cavallo tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, Gonnosfanadiga non aveva la stessa estensione di oggi: il paese all’epoca terminava nella zona in cui oggi è presente il supermercato SuperPan, al tempo la vecchia periferia gonnese. Infatti, la testimone abitava in via Grazia Deledda ed era proprietaria, insieme alla sua famiglia, di una piccola mandria di mucche (non erano mai più di tre dato che erano animali per ‘uso familiare’) che, giornalmente, necessitavano di essere portate al pascolo. Come già detto, quella zona era la periferia e, per far pascolare le mucche ci si doveva recare in aperta campagna, dove attualmente si trova il ristorante Su Pottabi. In quella zona, quando il Rio Piras esondava, si formavano degli acquitrini che favorivano la fioritura di meravigliose orchidee selvatiche (basti pensare che oggi le orchidee selvatiche si trovano soprattutto in montagna e nei sottoboschi).

La stalla delle mucche era situata nel cortile dell’abitazione della testimone, la quale racconta che la mamma lavava scrupolosamente le vacche per far in modo che il latte, una volta munto, fosse adatto ad essere ingerito, in quanto era destinato all’acquisto da parte delle famiglie del vicinato: il latte nutriva i neonati e i bambini. La testimone racconta che, spesso, portava il latte direttamente nelle abitazioni degli acquirenti: capitava, sovente, di essere ospitata per qualche momento nelle abitazioni, nelle quali aveva la possibilità di guardare un po’ di televisione che, in quel periodo, non tutti avevano.

Talvolta, quando il latte rimaneva invenduto, lo si trasformava in gustoso formaggio.

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Testimonianza di Maria Concas (anni di rif. 1950-60)
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