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L’incubo di Funtana Manna

Funtana Manna

Tra gli anni Settanta e Ottanta, a Gonnosfanadiga, abitavano vicino a Funtana Manna, in una casetta che faceva angolo con la strada adiacente, Rosina e Peppina, due sorelle minute e per nulla carine, che parlavano esclusivamente in sardo.

All’ epoca, alcuni adolescenti del rione, annoiati, si divertivano a recare spavento alle due povere sorelle, lanciando qualche arancia nel loro cortile o urlando il loro nome: «ROSINAAA! PEPPINAAA!» per poi scappare.

Logicamente impaurite, le due ragazze cercavano di difendersi come meglio potevano: imprecando o minacciandoli. 

Un giorno, uno di questi ragazzi, si portò dietro la sorellina, che essendo più piccola correva meno veloce di loro. Ad un certo punto, come al solito, i due ragazzi iniziarono ad inveire urlando contro le due sorelle, la bambina rimase indietro e, quando uscì Peppina, armata di coltello, disse: «Ca si bociu e di fronte a lei si trovò soltanto la bambina impaurita.

La bambina fuggì, cercando di recuperare il gruppo dei ragazzi e chiedendo loro di aspettarla. Il fratello la rimproverò dicendole che non sarebbe dovuta andare con loro. La bambina tornò a casa in una valle di lacrime.

A partire da quella notte, la bambina aveva gli incubi: si svegliava spesso durante il sonno, ricordandosi il triste episodio. Per evitare gli incubi decise di dormire con l’abat-jour accesa, che illuminava troppo; così, per creare una luce più soffusa decise di posizionarvi sopra un fazzolettino di stoffa.

Un bel giorno, il fazzoletto prese fuoco e la stanza si riempì di fumo, che in un batter d’occhio, nonostante la porta socchiusa, si propagò nella rampa delle scale fino ad arrivare alla cucina, dove la mamma e il fratello guardavano la televisione

Essi si alzarono e seguirono la scia, giungendo nella cameretta, dove videro la bambina riposare sotto le coperte, senza accorgersi dell’accaduto. Così, sollevarono le coperte, presero la bambina in braccio, la portarono in un’altra stanza ed aprirono le finestre. Da quella notte e per le seguenti, la bambina non dormì nella sua stanza, ma nel lettone con la mamma e il babbo.

La bambina si portò dietro il trauma per parecchi anni e, ogni qualvolta, mandata dalla mamma, uscisse per sbrigare le commissioni, faceva dei giri enormi per non passare dalla strada dove si trovava la casa delle due sorelle.

Solo da ragazza metabolizzò il tutto, non ebbe più paura delle due sorelle, e si rese conto del gesto di bullismo compiuto dal fratello e dagli amici.

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 The Funtana Manna’s Nightmare

Between the 80-90s, Rosina and Peppina, two tiny old ladies, not very beautiful, who spoke only Sardinian, lived in Gonnosfanadiga, in a place known as Funtana Manna.

Those years, some teens, who were always bored, came to visit the two ladies, they like scaring them, throwing some oranges into their garden, or calling their names <<ROSINAAA! PEPPINAA!>> and then ran away, obviously scared of the situations, the two women, tied to protect themselves with intimidations.

One day, the same group came below the sister’s home. One of them took with him his sister, who was younger and slower. The teens started to scream at the old ladies and then ran way. The young girl felt behind, but she was able to see Peppina, who went out with a knife, screaming “Ca si bociu!” (means “I am going to kill you!”). The young girl was terrified and Peppina saw it.

The young girl asked his brother to wait her, and they did. When all were quiet, his brother started to yell at her, because she had to stay home and not followed them. She felt so sad and in the way home she cried a lot.

From that night, she had many nightmares. She often woke up in the middle of the night, remembering the sad memory. She thought for a solution and began to sleep with the light on in her abat-jour, which was so bright, so she covered it with a towel.

One day, when her mum and brother were watching the tv, the towel burnt, and the room was full of smoke, which went in every rooms. 

They did not understand soon the happening but in a few minutes, they stood up and ran as fast as they could to pick up the young girl, she was normally sleeping, nothings broke her dreams. Her mum opened the window, taking her to sleep in a safe place. In future she always slept in his parents’ bed.

Her trauma was alive during her childhood and any time she need to do some errand for her mum she was totally scared and tried to not be in Peppina and Rosina’s home street. When she grew up, she understood the big mistake and she stopped to be scared of the two sisters, instead she realized how bad were the teens’ actions.

Tradotto da/Translated by Martina Sardu

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Testimonianza anonima
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