Rurability

L’amore è alla menta

Enoteca via Nazionale, 153

Tutto questo è pura follia: i miei editori mi chiedono insistentemente se ho terminato il lavoro…  Ma cosa ne sanno di come si scrive un libro? Non hanno idea di come la tua testa si rifiuti di utilizzare uno schema predefinito, una trama decisa da altri, come se fosse naturale scrivere a comando, non funziona così e loro mai lo capiranno!

Scrivere è come parlare, lasciando però una traccia indelebile. Ciò che butti giù sul foglio lo senti dentro, dalla pancia alla testa, dalla testa alla mano che impugna la penna. Mi chiedono di parlare di un amore, di un colpo di fulmine che scoppia negli anni settanta in una campagna sarda, ma loro che vivono a Milano cosa ne sanno della Sardegna?! Conoscono la polvere delle nostre campagne in piena estate? Quella polvere che ti fa mancare il fiato. Loro non hanno mai visto i primi temporali estivi, quando il cielo si squarcia e i pastori cercano riparo nei ruderi disseminati nei pascoli. Avranno mai sentito su “Carr’e nannai” passare durante il temporale, in piena notte? 

Credo proprio di no. Dubito che l’asfalto milanese si inzuppi come la nostra terra rossa. Dopo un’ora di pioggia le strade, anche quelle più curate, diventano impraticabili. I miei editori vogliono che parli di un amore che sboccia durante una vendemmia, ma proprio loro che mi chiedono insistentemente di scrivere, che mi tartassano di telefonate, hanno mai assaggiato il mosto? Sanno che per farlo devi lottare con le vespe che si aggirano nervose, eccitate dal profumo e dagli acini d’uva disseminati ovunque? Io riesco a parlare di vendemmia perché in questa terra sarda ci sono nata e cresciuta, nonostante non abbia mai partecipato alla lavorazione del vino, i miei genitori infatti non possedevano una vigna, il loro lavoro non gli avrebbe mai permesso di avere il tempo di vendemmiare, nonostante in passato si usasse fare questi lavori con l’aiuto di amici e parenti e alla fine si trasformava tutto in una festa, che si replicava la settimana successiva nel podere di chi ti aveva aiutato.

Vogliono che parli di un amore tra i filari d’uva, ma io l’amore me lo immagino al profumo di menta, in un fiume che ancora per poco tempo avrà tra i suoi sassi la compagnia dell’acqua, un amore tra i rovi, con le more acerbe, che adornano quei rami pungenti che strappano i vestiti e graffiano la pelle, un incontro segreto, di due amanti troppo giovani che ancora non sanno cosa sia l’amore. L’amore ha per ognuno un profumo diverso, nessuno può decidere per te che profumo ha, nemmeno i tuoi editori!

Questo racconto è accessibile nel formato “Comunicazione Aumentativa e Alternativa” e Braille
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LOVE IS MINT!

All of this is madness: my publishers ask me insistently if I have finished the work…

What do they know about writing a book? They have no idea how your head refuses to use a predefined scheme, a plot decided by others, as if it was natural to write, it does not work like that, they will never understand it!

Writing is like telling you that you must leave an indelible trace. You feel inside what you throw down on the paper, from belly to head, from head to hand, until your pen. They ask me to talk about a love, a love at first sight that breaks out in the seventies in a Sardinian countryside, but what do they know about Sardinia?!

Do they know the dust of our countryside in the middle of summer? The dust that makes you lose your breath.

They have never seen the first summer storms, when the sky breaks apart, the shepherds seek shelter in the ruins scattered in the grassland. Have they ever heard the “Carr’e nannai” (it is the man who creates storms and thunder) coming through the storm in the middle of the night?

I do not think so. I doubt the Milanese asphalt will get as wet as our red soil. After an hour of rain, the roads, even the most well-kept ones, become impassable. My publishers want me to talk about a love that blossoms during the Vendemmia, but just them who insistently ask me to write, who call me constantly, have ever tasted the mosto? Do they know that you must fight with wasps that are nervous, excited by the scent and grapes scattered everywhere?

I can talk about Vendemmia because I was born and raised in Sardinia, although I never participated to the processing of wine, my parents did not have their own vineyard. Their work would never give allowed them time to Vendemmia. In the past it was consider as jobs, they worked hard with the help of friends and some member of the family, at the end it turned into a party, which was replicated the following week in the farm of those who had helped you.

They want me to talk about a love between the rows of grapes, but I imagine a love, which perfume of mint, in a river that for a short time will have between its stones the company of water, a love among the brambles, with the unripe blackberries, that adorn those prickly branches that tear off clothes and scratch the skin, a secret encounter, of two too young lovers who still do not know what love is.

Love has a different perfume for everyone, no one can decide it, not even your publishers!

Tradotto da/Translated by Martina Sardu

Racconto di Luisa Melis (Concorso "Un racconto per RurAbility")
Racconto di Luisa Melis (Concorso "Un racconto per RurAbility")