Voglio raccontare una parte della mia vita, che va da quando ero bambino all’adolescenza e che testimonia com’era la vita di campagna. Ritengo sia stato un periodo molto importante per la mia formazione professionale, anche se chi lavora la terra non finisce mai di imparare. Ed è stato molto importante per l’educazione e il rispetto per l’ambiente e per le altre persone, specie i più anziani.
Già da bambino, dall’età di 6 anni circa, i miei genitori mi portavano con loro in campagna, dove lavoravano la terra nell’azienda di famiglia. Iniziai così ad apprendere come si lavorava in campagna e iniziai ad appassionarmi e rispettare il lavoro e la terra. Intere estati passate ad innaffiare verdure, pomodori e alberi da frutto. In quel periodo si innaffiava per scorrimento quindi serviva la manodopera dell’uomo per aprire e chiudere con la zappa gli sbarramenti dei solchi. Inoltre si utilizzavano i cavalli per fare i lavori di aratura.
La raccolta delle pesche e dei pomodori erano giorni di duro lavoro e sacrificio, ma allo stesso tempo era piacevole stare in compagnia di altre persone sia della mia età che adulti. Si parlava e si scherzava, a volte anche con battute pesanti ma, come diceva mio padre e le persone più anziane, serviva per farsi quattro risate affinché il tempo scorresse più velocemente e il lavoro fosse meno pesante, poi tutto il resto lo porta via il vento.
In quel periodo le campagne erano popolate di persone che lavoravano la terra, era una sorta di festa ogni giorno. Si mangiava in campagna e per l’occasione negli orti si costruivano delle capanne con le canne fresche dove le persone custodivano il pane e il pranzo, e venivano poi utilizzate per fare una pennichella all’ombra dopo pranzo. Alcune volte capitava che si dormisse anche la notte nella capanna per sorvegliare le angurie e i meloni, che erano spesso presi di mira dai ladri.
L’inverno era invece maggiormente dedicato alla raccolta delle olive. Nel periodo della scuola infatti, il pomeriggio andavo a raccogliere le olive. In quel periodo si usava raccogliere le olive che cadevano dall’albero e venivo pagato in base ai secchi di olive raccolte.