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Il televisore

Negli anni 60 , poche famiglie possedevano il “televisore”.

Ricordo un pomeriggio meraviglioso per me e i miei fratelli, avrò avuto 8 -9 anni, eravamo in cucina a svolgere i compiti di scuola, quando ad un tratto sentimmo bussare insistentemente alla porta; nostra madre mentre andava ad aprire, ci guardava sorridendo (perché lei sapeva, era complice di quella sorpresa). Prima aprì un’anta della porta e poi l’ altra, a quel punto nostro padre entrò, con un bellissimo “televisore”. Noi bambini restammo a bocca aperta, increduli, gli occhi lucidi per la felicità . 

Dovemmo aspettare che installasse l’ antenna sul tetto di casa. Ricordo che il tempo per noi non passava mai . Quando tutto fu pronto, nostro padre schiacciò un tasto del televisore, e fu subito “magia “.

Dopo tanti anni, ricordo ancora  la prima cosa che apparve nel teleschermo: era un documentario sulle scimmie. Quando i nostri vicini seppero del televisore vennero a farci visita . Ogni pomeriggio, i bimbi del nostro vicinato venivano a casa nostra per guardare la televisione, alcuni di loro si portavano anche su scannixeddu (seggiolina).

A quel tempo, il televisore era dotato solo di due canali, c’era poco da scegliere; verso le 21 c’era il ” Carosello”, che praticamente era la pubblicità, poi ricominciavano i programmi .

Ricordo che durante la notte non si vedeva nulla, perché i programmi  cominciavano la mattina e terminavano la sera e non si vedeva più nulla fino al giorno dopo.  Ma a noi bastava, eravamo felici così.

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Testimonianza di Barbara Serreli (anno rif.1965)
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