Tornato a casa dopo la consueta passeggiata serale lungo la via Porru Bonelli, Reno Grets adagiava distrattamente il cappotto sul divano quando sentì dei rumori provenire dalla stanza da letto.
Preoccupato, si avviò lentamente verso la sua camera e con un movimento rapido aprì la porta. Subito si accorse che il PC era acceso mentre una leggera brezza autunnale gonfiava le tende di seta. Qualcuno era appena fuggito dalla finestra.
Deciso a scoprire chi osava rovinare il suo sabato sera, corse fuori verso l’ampia terrazza che si affacciava sul Municipio. Subito vide un uomo con una grossa tuta uscire di fretta dal cortile della sua casa rosa. L’estraneo stringeva un portatile sotto il braccio.
<<Ehi, che fai? Fermati!>> urlò Grets. Sentite le grida, l’uomo scappò verso la gradinata. Infuriato, Grets decise di inseguire quello strano individuo. Viveva nel “Paese delle acque” da tre anni ormai, da quando per via della legge contro lo spopolamento del 2080 fu costretto a trasferirvisi. Fino a quel momento non aveva mai avuto problemi con nessuno, se non con sé stesso. Grets con affanno tentava di raggiungere quell’uomo che vedeva correre con leggerezza. Era quasi arrivato in cima alla scalinata quando vide lo sconosciuto seduto nel gradino 292 intento ad ammirare il paese illuminato.
<<Cosa facevi a casa mia? Hai preso qualcosa dal mio PC? Dimmelo o chiamo la polizia!>> disse Grets pieno di rabbia. <<Non ti preoccupare, ho fatto solo un po’ di pulizia. Avevi bisogno di spazio per i ricordi.>> rispose sereno lo sconosciuto.
<<Quali ricordi? Che spazio? Mi prendi in giro?>>
<<I ricordi che non hai. Quelli che con il passare del tempo si trasformano in rimpianti. Il tuo hard disk ormai era pieno e avevi bisogno di spazio. Non fai altro che accumularne!>> <<Ma che dici?>>
<<Calmati e vieni a vedere.>> disse lo sconosciuto mentre accendeva un PC tutto nero con incisa una scritta curiosa: CA-DE.
Grets esitò un attimo, poi si sedette accanto all’uomo e osservò lo schermo. Lentamente scorrevano le foto del viaggio in Giappone che aveva sempre sognato ma che non aveva mai fatto. Un’altra immagine lo ritraeva durante la sua prima lezione di chitarra, strumento che lo ha sempre incuriosito ma che non ha mai imparato a suonare. Diceva di non avere tempo. C’era anche una foto dove abbracciava quella ragazza a cui per paura non aveva mai scritto. Sentì un nodo alla gola.
All’improvviso la rabbia si riaccese in lui e gridò: <<Tu sei un ladro! Non m’importa se quei ricordi non gli ho mai vissuti, sono miei e li rivoglio tutti indietro!>> <<Purtroppo non è possibile. Qualcosa però la puoi ancora recuperare, ma dipende tutto da te.>> Detto ciò, lo sconosciuto sparì dietro la grotta che impreziosiva il colle San Simeone.
Grets stavolta non lo seguì. Rimase lì, seduto nel gradino 292 a fissare quella lunga strada davanti a sé. I suoi pensieri sembravano quasi prendere una direzione. Poi arrivò l’alba. Iniziava un nuovo giorno. E forse una nuova vita.
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The memories you do not have.
Coming back home after the usual evening walk along Via Porru Bonelli, Reno Grets laid his coat on the couch when he heard noises coming from the bedroom.
Worried, he slowly went out for his chamber and with a quick movement opened the door. Immediately he noticed that the PC was on, while a light autumn breeze swelled the silk curtains. Someone had just escaped from the window.
He was determined to find out who dared ruin his Saturday night, he ran out to the big terrace overlooking the Town Hall. He immediately saw a man in a big jumpsuit out of his pink house garden. The stranger was holding a laptop under his arm. «Hey, what are you doing? Stop!» screamed Grets. Hear the screams, the man ran towards the bleachers.
That moment Grets was so angry that he decided to follow the strange person. He had been living in the “Land of Waters” for three years now since the law against depopulation in 2080 forced him to move there. Until then, he had never had any problems with anyone.
Grets very tired tried to reach the man, who was running lightly. He had almost reached the top of the staircase when he saw the stranger sitting on the 292 steps admiring the illuminated village.
«What were you doing in my house? Did you take something from my PC? Tell me or I will call the police!» said Grets full of anger.
«Don’t worry, I just did some cleaning. You needed room for memories.» answered serenely the stranger.
«Which memories? What space? Are you kidding me?»
«The memories you do not have. The ones that over time turn into regrets. Your hard drive was full, and you needed space. You accumulate so many weird memories!»
«What are you saying?»
«Calm down and come to see.» said the stranger as he turned on an all-black PC engraved with a curious inscription: CA-DE.
Grets hesitated for a moment, then sat down next to the man and looked at the screen. Slowly slide the photos of the trip to Japan that he had always dreamed of but had never done. Another image portrayed him during his first guitar lesson, an instrument that always intrigued him but never learned to play. He said he had no time. There was also a picture of him hugging that girl he had never written to for fear. He felt a knot in his throat.
Suddenly the anger was rekindled in him and he shouted, «You are a thief! I do not care if I never lived those memories, they are mine and I want them all back!»
«Unfortunately, it is not possible. However, you can still get back something, but it all depends on you. » after saying that the unknown disappeared behind the cave that embellished San Simeone hill.
Grets did not follow him this time. He remained there, sitting on step 292 staring at that long road ahead of him. His thoughts almost seemed to take a direction. Then came the dawn. A new day began. And maybe a new life.