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C’era una volta…sa festa manna

Pizzeria da Antonello Concas, via vico mercato

Intorno ai primi anni ’80, la festa della Madonna della Salute, Sa Festa Manna, celebrata nell’ultima domenica di Maggio, era particolarmente sentita e attesa dalla popolazione gonnese, che si preparava con anticipo: le famiglie erano solite acquistare abiti nuovi ed “eleganti” da indossare il giorno, e chi non poteva, utilizzava l’abito del matrimonio. Data l’importanza attribuita alla festa, era una buona occasione di rientro in paese per qualche emigrato e persone, come pastori, agricoltori e allevatori, residenti in campagna che non frequentavano quotidianamente la vita comunitaria.

Già da alcuni mesi prima, il comitato passava nelle abitazioni per richiedere la questua necessaria per l’organizzazione dei festeggiamenti, in particolar modo quelli civili, che comprendevano gruppi musicali ed una gara ciclistica (il sabato o la domenica), sport molto in voga in quegli anni.

La domenica mattina si teneva la processione per le vie del paese; vi erano persone vestite con il costume sardo, gruppi folk, le traccas con i trattori, e i ragazzini, dai 14 ai 20 anni circa, che organizzavano una vera e propria sfilata di vespini ben preparati ed ornati in onore della Santa.

Nel pomeriggio vi erano vari giochi che coinvolgevano alcune persone, in particolare era un’occasione di ‘riscatto sociale’ per chi altrimenti passava inosservato: si organizzava l’albero della Cuccagna, dove i partecipanti dovevano prendere i premi (generalmente un maialetto) posto in cima del palo ricoperto di grasso che rendeva difficile l’arrampicata. Inoltre, vi erano il tiro al segno e il gioco “questo vince e questo perde”; mentre i giovani, rigorosamente con la canottiera bianca, si divertivano a sperimentare e confrontare la loro forza col l’utilizzo del pugnometro.

Il sabato e la domenica, in Via Porru Bonelli, all’altezza della Piazza Vittorio Emanuele, si allestivano dei “gazebi” fatti di canne, chiamati is imbragus, dove si vendevano birre, si arrostivano carne e pesce e le persone potevano consumare e chiacchierare in allegria. Ai gonnesi si univano le persone provenienti dai paesi del circondario, e tutti facevano le “vasche”, ossia scendevano e salivano lungo il rettifilo abbellito dagli archi di mirto, appesi lungo i cavi elettrici, ed alternati alle bandierine in stoffa, rigorosamente cucite a mano.

Ai tempi, il Bar Pizzeria gestito da Antonello Concas e la sua famiglia, si chiamava Bar Pizzeria Vittoria, inaugurato nel 1979, era collocato in Via Porru Bonelli, 164. Per loro, la preparazione alle feste iniziava già dal venerdì. Si caricavano i frigoriferi con grandi quantità di birre e bibite, si preparavano tanti panini, tramezzini, patatine e pizze, il tutto in quantità ingenti e superiori rispetto la norma. Questo perché, già dal sabato prima della festa, usciva tantissima gente e, soprattutto la domenica, il lavoro iniziava la mattina come bar quando, al termine della processione, si ritrovavano tutti i ragazzini che avevano sfilato con i vespini, a sorseggiare una gustosissima birra fresca. Al pomeriggio, intorno alle 15, era il turno dei bambini che utilizzavano i soldi regalati dalla famiglia per comprare la pizza, e terminava la notte, verso le 2/3 con gli adulti. Il lavoro, ricorda Antonello, richiedeva anche una grande preparazione psicologica, perché andava gestita tantissima gente (fra cui persone furbe o ubriache) e durava tante ore con un flusso di gente continuo.

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ONCE UPON A TIME THERE WAS “THE GREAT CELEBRATION” (Sa Festa Manna)

In the early 80s, the celebration of Madonna della Salute (Our Lady of Health) known as “Sa Festa Manna”, was celebrated on the last Sunday of May. It was very felt and awaited by the people of Gonnosfanadiga, who prepared in advance some very important stuff, for examples: families used to buy new fancy clothes to wear that day and the people that could not, used the wedding ones. For emigrants and people like shepherds, farmer, or cattleman, who worked hard in all year. This special event allowed them to be back in town.

Months before the celebration, the Committee went home from home to ask the “Questua” (money). Necessary to the festivity organizations were music groups and on Saturday and Sunday the bicycle race, this sport was very common and famous those years.

Sunday morning, in the town’s streets started the big and fabulous procession of Madonna della Salute, that consisted in folk groups (people wearing Sardinian typical clothes), traccas (tailer with tractor where women showed how to make bread and things like that.) and some teenager between 14 or 20 years old, who organized a big parade of Vespa, which were decorated in honor of Madonna della Salute.

On Sunday afternoon, people could play in different ways: the most important was the “social redemption”, called ‘tree of Cuccagna’, where the participants need to climb above a huge stake full of grease, which make difficult the climb. On the top men took a prize, usually a pork. Also, other plays were the shooting gallery and “this won and this lost”. Famous betweenteenager, who always wearing a white tank, was the “Pugnometro”, which was able to compare and measure their strength.

On Saturday and Sunday, Porru Bonelli street, nearby Vittorio Emanuele square, was full of gazebos, made of reeds. It was called “s’imbragusu”, where everybody could have fun, drink some beer, or eat a perfect roasted meat. Many people from around the town came to visit the festivity and everybody like walking on Porru Bonelli street, it known as “vasche”, it means “go up and down”. Anyone making vasche, could see the different decoration, from one side to other of the street made of arches Mirto and flags of cloth (handsew).

During the festivity time, Bar Pizzeria was administered by Antonio Concas and his family. Their property was known as “Bar Pizzeria Vittoria”, born in 1979. It was situated in Via Porru Bonelli 164. For all the staff, the hard work started on Friday, one or two days before Madonna della Salute celebration. Fridges were loaded with huge quantity of drinks and a big number of sandwiches. The reason behind this attitude is that people went to eat outside on Saturday night, instead on Sunday, there were three different types of sale: in the morning, teenager, after their Vespa parade, started drinking beer, in the evening, at 15 o’clock, kids bought Pizzetta with the money, which were given by parents and at nights everything ended at 2 or 3 o’clock with adults.  “For this kind of stressful work” Antonello remembered, “they required many hours to prepare themselves. In three days, they needed to control many kinds of people, for example drunk or astute men. Because of the big and constant flow of visitors, they had difficult time on those days.”

Tradotto da/Translated by Martina Sardu

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Testimonianza di Antonello Concas (rif. anni 80/90)
Testimonianza di Antonello Concas (rif. anni 80/90)