Faccio parte della Polisportiva Primavera dal 2008, quando l’allora presidente Luciano Arzedi mi chiese di fare parte del direttivo. Il 2008 è stato un anno importante per la società. Dopo un lungo periodo in cui l’unica attività agonistica svolta in palestra è stata la pallavolo, in quell’anno una nuova disciplina si stava per riaffacciare nel panorama sportivo Gonnese: la pallacanestro. Un gruppo di ragazzi cultori del basket e decisi nel voler praticare quello sport a livello agonistico e non solo amatoriale nei campetti dell’oratorio, proposero al presidente Arzedi di creare un vero e proprio movimento cestistico all’interno della società. Luciano accettò di buon grado e così da quel momento la Primavera è tornata ad essere una Polisportiva a tutti gli effetti. Per rendere concreto e solido questo ampliamento societario c’era la necessità di trovare altri soci e dirigenti che si occupassero della gestione del nuovo settore operativo. Ecco che il presidente trovò in me un alleato a cui dare fiducia e assegnare tale incarico. E a distanza di anni, dopo aver seguito tutte le vicende da vicino in qualità di dirigente, devo dire che quei ragazzi ci avevano visto giusto. Hanno creato non solo una prima squadra, ma anche una scuola di minibasket rivolta ai mini atleti di tutto rispetto. Oggi la polisportiva, settore basket, grazie a questa caparbietà nel portare avanti un progetto in cui probabilmente in pochi credevano, conta una 60ina di atleti (dati pre pandemia), che considerato lo strapotere del calcio a livello maschile, è un numero di tutto rispetto. Questi atleti sono in gran parte costituiti da ragazzi under 18, e alcuni di questi si sono talmente fatti notare da un punto di vista agonistico che sono stati richiesti in prestito da diverse società blasonate del territorio regionale.
All’epoca ricordo di aver accettato di buon grado la proposta fattami allora dal presidente Arzedi, e oggi sono felice di aver fatto quella scelta. Mi ha permesso di coltivare più a vicino la passione (seppur non agonistica) per il basket e mi ha permesso di entrare a far parte di quella che considero una società storica e soprattutto prestigiosa del panorama sportivo Gonnese: la Polisportiva Primavera. Una società gloriosa di cui ho avuto la fortuna da bambino di conoscere alcuni del gruppo dei fondatori. Ne cito 2 su tutti: l’indimenticato Don Orrù, all’epoca parroco della Parrocchia di Santa Barbara, e il carissimo Dott. Marco Serra, preside scolastico e apprezzato in paese per il suo altruismo. Persone che a mio avviso, quando decisero di costituire la polisportiva, sono state lungimiranti, creando un’associazione che svolge la propria attività ininterrottamente da ormai 40 anni. Sono convinto che furono molte all’epoca le difficoltà che dovettero affrontare. Molte le porte a cui dovettero bussare per poter ottenere quanto gli serviva per portate avanti il loro progetto. Ma la loro tenacia e la loro voglia di fare gli ha portati comunque a realizzare quanto si erano prefissati. E probabilmente andare anche oltre.
E nel 2008 fu più o meno la stessa cosa. Non fu facile creare un movimento Basket in paese. Mancava tutto. Attrezzature, omologazioni, affiliazioni. Quello che non mancava era la buona volontà di quei ragazzi, decisi e determinati nel voler riportare il basket a gonnos, e la ampia disponibilità offerta dal presidente Arzedi. Pian piano il progetto però prese forma. Si restaurarono dei canestri che per anni furono accatastati fuori dalla palestra inutilizzati e soggetti alle intemperie metereologiche. Si tracciarono le linee del campo da basket. Si fecero affiliazioni e tesseramenti e si acquistarono le attrezzature mancanti. Il primo anno, mentre la prima squadra formata da qui ragazzi temerari disputava il campionato regionale di Prima Divisione FIP con molti canestri subiti e pochi segnati, un primo manipolo di bambini si affacciava in palestra per frequentare le prime lezioni di minibasket. Oggi è una grande soddisfazione vedere che a distanza di 12 anni quel manipolo di bambini sta iniziando a dare il primo ricambio generazionale nella prima squadra. Una prima squadra in cui resistono ancora alcuni ragazzi del gruppo fondatore del 2008 e alcuni di quali, appeso il canestro al chiodo o in procinto di farlo per raggiunti limiti di età, hanno comunque deciso di continuare la propria attività a supporto della polisportiva sia come dirigente che come istruttore.