Una sera d’estate del 2016 io e la mia amica Paola andammo ad un festival di cultura popolare organizzato in un paese vicino al nostro. Durante uno degli eventi, una giovanissima archeologa presentò il suo libro sulla Sardegna nuragica.
I discorsi sulle tombe dei giganti, in particolare, catturarono la nostra attenzione e, dopo l’incontro, Paola mi raccontò di alcune teorie secondo le quali le tombe dei giganti sarebbero state costruite in punti dotati di energie particolari. Affascinata da questa notizia decisi di fare qualche ricerca da profana sul web e scoprì che erano state attribuite influenze curative anche alla nostra tomba dei giganti di San Cosimo. Ne parlai con Paola e dopo qualche giorno decidemmo di andare a sperimentare personalmente.
Arrivammo alla tomba all’ora del tramonto e, sedute, appoggiammo i nostri piedi scalzi e le nostre mani sulle pietre poste all’ingresso della tomba. Restammo in silenzio, rapite dalla pace e dalle sensazioni che stavamo provando. Non possiamo dimostrare l’efficacia curativa della tomba, né ci interessa farlo, ma ci basta aver provato, allora e in tante altre occasioni, la magia di questo luogo. Abbiamo portato alla tomba anche altre persone e, a parte quelle più distratte e frettolose, tutte ci hanno raccontato di aver provato le nostre stesse sensazioni.
E’ stato bello scoprire che, sia in prima mattina che al tramonto, persone di altri paesi e regioni vengono a beneficiare della magia della nostra tomba: c’è chi medita in silenzio, chi legge, chi contempla il paesaggio, chi fa yoga. Tutti rispettosi del luogo e degli altri, e già questo ci basta per dimostrare che si tratta di un posto speciale.
Forse è suggestione, forse io e Paola siamo due gonnesi sognatrici, o forse basta lasciare il cellulare in macchina per un’ora e la tomba cura la tua anima