Rurability

S’impresa

Edificio di notevole interesse, la cui storia pochi gonnesi conoscono, è quello situato in piazza verdi, tra l’inizio di viale Pace e via Nazionale, in cui è stato realizzato, di recente, un murales raffigurante un cervo sardo.

Prima che venisse costruita e inaugurata, nel 1878, la ferrovia privata a scartamento ridotto che collegava Montevecchio alla stazione di San Gavino Monreale, il trasporto dei minerali estratti dalle miniere di quella zona, verso il porto di Cagliari, avveniva tramite carri a buoi.

Il viaggio della carovana durava 3 giorni e, la prima notte, sostava presso quell’edificio e il cortile adiacente, come da accordi stipulati con l’allora proprietario, un certo Federico Graziu. Insomma, si trattava di una vera e propria locanda in funzione dell’attività mineraria di Montevecchio e, per questo motivo, era conosciuta dai meno giovani con il nome di “S’IMPRESA”. Il mattino seguente, i carri a buoi e la scorta a cavallo, riprendevano il cammino verso il nostro attuale capoluogo regionale, alloggiando presso il castello di Villasor la notte successiva, ed arrivavano, il terzo giorno, a Cagliari, dove il prezioso carico veniva imbarcato per essere poi trasportato presso le fonderie della Penisola.  

Due anni dopo la fine di questo servizio, nel 1880, il terreno adiacente quella casa, venne acquisito con l’obiettivo di costruirvi una chiesa dedicata a Nostra Signora della Salute. Nel 1889, però, venne venduto al Nob. Don Peppino Cardia e il ricavato venne utilizzato per la recinzione del piazzale della chiesa di Sant’Elia. Nel 1892, infine, all’interno dell’edificio di culto, venne realizzata una cappella in onore della Madonna della Salute, segno evidente che il progetto di una chiesa a sé stante, era oramai tramontato.

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Testimonianza di Angelo Troncia (anno rif. 2020)
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