Era una mattina di giugno del 1922, il caldo non dava tregua ai lavoratori dell’autostrada dei laghi che si prodigavano per portare a compimento la prima autostrada italiana a pedaggio che avrebbe collegato Milano a Varese.
Tra tutti spiccava un uomo, Sergio Frau, di origini sarde. Si trovava lì come molti altri per lavoro, quel lavoro che il suo paese, Gonnosfanadiga, faticava a dargli. L’ uomo si dava sempre un gran da fare, ma quel giorno Sergio era piuttosto pensieroso, pensava a Letizia. Anni prima, sempre a giugno, Sergio viveva nella sua amata Gonnosfanadiga, trascorreva le giornate in campagna con il padre e, quando poteva, si riuniva con gli amici per fare scorribande nei giardini della zona, per arraffare qualche frutto da mangiare a merenda. Quel giorno però il ragazzo era in fermento, avrebbero acceso i fuochi di San Giovanni, una ricorrenza sentita in tutta l’ isola. La tradizione voleva che due persone legate da un’ amicizia sincera saltassero insieme il fuoco di San Giovanni per suggellare il loro legame di amicizia e divenire Gopai e Gomai.
Quella notte lui avrebbe saltato insieme a Letizia, una sua carissima amica poco più grande di lui, ma che Sergio riteneva come una sorella. La notte, i due ragazzi si videro nel grande spiazzo del focolare; come ogni anno le persone festose brindavano e cantavano. Ad un certo punto un omone gridò due nomi, “Sergio Frau”, “Letizia Piras”. I due giovani si avvicinarono timidamente al grande fuoco, si guardarono negli occhi e, presi per mano, saltarono accompagnati dagli applausi della folla. Un’ ora dopo i due erano lontani dalla festa, avevano deciso di fare una passeggiata e dal grande piazzale si erano diretti nella via principale del paese, via Porru Bonelli.
Avevano deciso di sedersi in un pozzo sito in una piazzetta che dava sulla via principale e li iniziarono a parlare, quando ad un tratto Letizia interruppe Sergio dicendo: “Sappi che ciò che abbiamo fatto oggi, per me ha il valore di una promessa, sarò con te fino alla fine, sei un amico sincero e il fratello che non ho mai avuto”. Il ragazzo a queste parole non seppe cosa rispondere, scese dal pozzo in cui era seduto e l’abbracciò. Con la testa immersa in questi pensieri Sergio non si accorse di essersi avvicinato ad un rullo che lentamente avanzava, successe tutto in un attimo, per una fatalità, Sergio sentì le urla dei colleghi, poi un forte dolore e infine il buio; a nulla servì la corsa in ospedale, l’uomo di appena trentacinque anni morì in un fatale incidente.
Da quella tragedia sono passati diversi anni, siamo nel 1993 e la nostra storia si conclude in quello stesso paesino che Sergio amava tanto, Gonnosfanadiga. La sua salma riposa nel cimitero del paese, in un angolo un po’ nascosto all’ombra di una grande cipresso. Al suo fianco, come per non abbandonarlo, si trova un’altra tomba, che porta un nome a noi conosciuto, quel nome è Letizia Piras.
La storia qui riportata tratta temi che riportano simbologie legate alla morte, incidenti gravi e lutti, droghe o sostanze pericolose come veleni. Consigliamo la lettura solo se questi temi sono già stati affrontati con la persona che ascolterà la storia. Il documento è stato ottimizzato per evidenziare la porzione del testo che tratta questo tema. Lo riconoscerai perchè sarà su sfondo giallo, chiaro, e separata rispetto al resto della storia. Potrai leggere il documento e, quando arrivi a questo paragrafo, saltarlo per poi proseguire se il testo continua dopo il blocco con sfondo giallo.
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THE SAINT GIOVANNI BOND
One morning of June 1922, the hot gave no respite to the lake’s motorway workers, that were doing the first Italian big highway that would connect Milan to Varese.
Among them stood out a man, Sergio Frau, a man with Sardinian origins. He was there like many others, to work hard, the same work that his country, Gonnosfanadiga, struggled to give him.
Sergio Frau was always busy, but that day he was thinking about Letizia.
Years before, in June, Sergio lived in his beloved Gonnosfanadiga, he spent his days in the countryside with his father, when he could, he gathered with friends to walk into the gardens, to grab some fruit to eat as a snack. That day, however, the boy was nervous, they would light the fires of San Giovanni, an anniversary felt throughout the island. Tradition wanted two people bounds by a sincere friendship to jump together the fire of Saint John to seal their bond of friendship and become Goppai and Gommai. That night he would jump with Letizia, a very dear friend, few older than him, Sergio considered her as a sister.
At night, the two boys saw each other in the large open space of the hearth as every year the festive people drunk and sang. At one point a big man shouted two names, “Sergio Frau”, “Letizia Piras”. The two young shyly approached to the big fire, looked each other eye, taking by the hand, they jumped accompanied by the applause of the crowd.
An hour later the two were away from the party, they decided to take a walk to the main street of the country, via Porru Bonelli. They decided to sit in a well located in a square in front of the main street. They began to speak, when suddenly Letizia interrupted Sergio saying: “What we have done today, for me it has the value of a promise, I will be with you until the end, you are a fantastic friend, the brother I never had”. The boy did not know what to answer after these words, he came down from the well, where he was sitting and embraced her. His head was immersed in these thoughts and Sergio did not realize that a roller was slowly approached, it happened all in a moment, for a fatality, Sergio neither the hospital. The 35-year-old man died in a fatal accident.
Several years have passed, after that tragedy, we are in 1993 and our story ends in the same country, the most loved by Sergio, Gonnosfanadiga. His body rests in the cemetery, in a corner hidden by a cypress. At his side, to not abandon him, there is another tomb, which is not unknown, her name is Letizia Piras.
Tradotto da/Translated by Martina Sardu