Siamo in prossimità della Pasqua, oggi è Venerdì Santo e come la tradizione cattolica ci ricorda in questo giorno Gesù verrà crocifisso e morirà per noi. Hanno da poco ripristinato la croce situata sul colle di Caròngiu de Majori. Quale giorno migliore di questo per salire sul colle ed espiare i propri peccati?!
Beh, forse ci sono andato troppo pesante con le parole ma da un po’ di tempo che sono alla ricerca di qualcosa di nuovo, lasciar andare il passato, vivere il presente e godermi il futuro, quasi come morire e risorgere ma in senso figurativo e non letterale. Decido, così, di fare qualcosa che desideravo da tempo, avventurarmi in solitaria alla scoperta di un luogo già noto ma da strade e prospettive diverse. La mia destinazione la sapete. Come arrivarci? Ora ve lo spiego, o almeno ci provo.
Penso che quasi ogni gonnese, almeno una volta nella vita, sia salito su questo colle per poter ammirare dall’alto il proprio paese e poter dire “anche io ci sono stato”. Fidatevi, per quanto tosto possa essere il percorso, la visuale ripaga e con essa la gratitudine e la soddisfazione di avercela fatta.
Esistono vari sentieri, più o meno impegnativi, da percorrere, io ho deciso di seguire il più rapido e ripido. Perché? Perché mi andava, era la mia giornata e le regole le dettavo io. Prima di partire faccio un rapido pit-stop presso il panificio Porta per prendermi il pranzo: una focaccia, due pizzette sfoglia, una pardula e una Ichnusa.
Bene, ora si parte! Punto di incontro con me stesso: Panoramica! Qui si trova anche un pannello del progetto RurAbility. Se non sapete di cosa parlo…male molto male! (cliccate sul link!).
Finalmente parto. Il percorso è tutto in salita, ma d’altronde stiamo salendo su un colle: la salita era scontata, peccato che si tratti di una salita leggermente ripida con un dislivello di 320m circa. Lungo tutto il tracciato si trovano dei paletti direzionali bianchi con la scritta COLLE, utili per farti restare lungo il tracciato giusto. Inoltre, si possono trovare alcuni punti instagrammabili presso i quali vale la pena fermarsi, riprendere fiato e scattare qualche foto. In circa un’ora di cammino finalmente si arriva in cima, alla croce. La stanchezza in un attimo svanisce per lasciare spazio allo stupore e alla meraviglia, la visuale è una delle più belle sul nostro piccolo paese e si possono pure vedere i paesi vicini.
Arrivato in cima stappo la mia birretta e mi rilasso, osservo Gonnos e lascio che le emozioni scorrano: soddisfazione, gioia, felicità e tristezza, tutte insieme. Decido così di accompagnarle con MYMAMMA il nuovo album de La Rappresentate di Lista e lascio che le parole di questo album mi facciano assaporare al meglio tutte le emozioni di quel momento. Il mio momento.
“Voglio provare ad esistere
La mia natura è resistere
E non mi importa di perdere
Quello che mi serve adesso è vivere“
Lascio a voi la libera interpretazione di queste parole e tengo per me quello che mi trasmettono.
Quello che posso consigliarvi è di salire sul colle di Caròngiu de Majori, stapparvi una birra, mangiare una pizzetta sfoglia e ascoltare il vostro album del momento e vi assicuro che il senso di pace che proverete sarà un qualcosa di unico e raro.
Vi saluto lasciandovi un piccolo dono, il mio percorso su Wikiloc (app sulla quale si possono trovare e caricare percorsi per escursionismo). Vi lascio solo il tragitto di andata, perché vorrei che il ritorno foste voi a crearvelo.
Lasciate al colle, alla croce, una vecchia parte di voi, e tornate a casa con qualcosa in più che vi faccia sentire migliori.
Detto ciò, il reale motivo per cui sono veramente salito al colle era per bugonare il ripristino della croce e potervi dire che Ivano Putzolu e i suoi amici, promotori della costruzione della croce e dell’itinerario per raggiungerla, hanno fatto un ottimo lavoro per cui gli abbiamo chiesto qualche info e ora, cari lettori, ve le possiamo raccontare.
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